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L’ingiunzione di pagamento e il decreto ingiuntivo sono strumenti giuridici essenziali per i creditori che desiderano recuperare i propri crediti. Attraverso tali strumenti, i creditori possono avvalersi di un procedimento più rapido ed efficiente per far valere i propri diritti senza coinvolgere direttamente il debitore. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le caratteristiche dell’ingiunzione di pagamento e del decreto ingiuntivo, nonché le fasi coinvolte nel loro utilizzo.

Cos’è l’ingiunzione di pagamento?

L’ingiunzione di pagamento rappresenta un istituto giuridico che consente ai creditori di richiedere al giudice competente un provvedimento che ordini al debitore il pagamento o la consegna di quanto dovuto. Affinché l’ingiunzione di pagamento sia emessa, il creditore deve presentare prove scritte che sostengano la validità del credito, come contratti, scritture private, fatture o titoli di pagamento.

Attivazione dell’ingiunzione di pagamento

Per attivare l’ingiunzione di pagamento, il creditore deve presentare una richiesta formale al giudice competente. Questo procedimento, conosciuto come “monitorio”, non richiede un coinvolgimento diretto dell’altra parte, ovvero il debitore.

Il decreto ingiuntivo e la sua importanza

Il giudice, esaminando la richiesta del creditore e le prove presentate, emette un provvedimento chiamato “decreto ingiuntivo”. Tale decreto ordina al debitore il pagamento o la consegna della somma dovuta entro un determinato termine. Il decreto ingiuntivo è di fondamentale importanza poiché conferisce al creditore un titolo esecutivo, facilitando così l’eventuale esecuzione forzata delle azioni per il recupero del credito.

Possibilità di opposizione al decreto ingiuntivo

Il debitore ha il diritto di opporsi al decreto ingiuntivo entro un periodo di tempo specificato dalla legge, dando così inizio a una causa civile. In questo contesto, si attiva un contraddittorio tra le parti coinvolte e il procedimento prosegue attraverso le fasi ordinarie di un processo giudiziario.

Requisiti essenziali per l’ingiunzione di pagamento

Per ottenere un’ingiunzione di pagamento, il credito deve soddisfare alcuni requisiti fondamentali. In primo luogo, il credito deve essere liquido, ossia quantificabile in modo rapido e preciso. In secondo luogo, il credito deve essere esigibile, ovvero il termine di pagamento deve essere scaduto o le condizioni contrattuali devono essere state soddisfatte. Infine, il credito deve essere certo e provabile attraverso documentazione scritta, come parcelle, titoli di credito, fatture e altri documenti idonei.

Tentativi pacifici e costituzione in mora

Prima di intraprendere l’iter giudiziale, è consigliabile effettuare tentativi di contatto e dialogo con il debitore al fine di comprendere le sue intenzioni e raggiungere un accordo amichevole. In questa fase è possibile avviare una negoziazione a saldo e stralcio. Nel caso in cui tali tentativi non abbiano successo, si può procedere con la costituzione in mora, ovvero inviare una lettera di sollecito al debitore tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o Posta Elettronica Certificata (PEC). Nella lettera di sollecito, viene fissato un termine non inferiore a 10 giorni per l’adempimento dell’obbligazione, comunicando altresì l’intenzione di avviare un’azione giudiziale qualora tale termine non sia rispettato.

L’importanza di un avvocato esperto nel recupero crediti

Per garantire l’efficacia del processo di recupero crediti, è altamente consigliabile essere assistiti da un avvocato specializzato nel campo. Un avvocato civilista con esperienza nella materia sarà in grado di redigere correttamente i documenti richiesti, presentare una richiesta accurata al giudice competente e guidare il creditore attraverso tutte le fasi del procedimento.

Fasi del procedimento di ingiunzione di pagamento e decreto ingiuntivo

Dopo la presentazione della domanda di ingiunzione di pagamento, il giudice ha tre opzioni entro un periodo di 30 giorni: emettere l’ingiunzione di pagamento, sospendere la richiesta per ulteriori prove o respingere la domanda se le prove sono insufficienti. Durante questa fase, non si svolge un contraddittorio con il debitore. Successivamente, l’ingiunzione di pagamento deve essere notificata al debitore entro 40 giorni dalla sua emissione. A questo punto, il debitore ha la possibilità di adempiere al pagamento entro 40 giorni, opporsi al decreto ingiuntivo entro lo stesso periodo di tempo o non intraprendere alcuna azione. In caso di inazione del debitore, il provvedimento diventa esecutivo entro ulteriori 40 giorni, consentendo al creditore di procedere al pignoramento dei beni del debitore per soddisfare il credito.

Costi e spese associate

Il costo dell’emissione di un decreto ingiuntivo è generalmente inferiore a quello di un procedimento ordinario di valore equivalente. Esso include il contributo unificato e la parcella dell’avvocato. È importante notare che, in caso di successo, il debitore è tenuto a rimborsare le spese di giustizia sostenute dalla controparte.

Conclusioni

L’ingiunzione di pagamento e il decreto ingiuntivo sono strumenti giuridici potenti per il recupero dei crediti. Attraverso tali strumenti, i creditori possono ottenere una soluzione più rapida ed efficace per far valere i propri diritti. Tuttavia, è fondamentale seguire correttamente le procedure legali e, se necessario, consultare e affidarsi a un avvocato esperto nel campo del recupero crediti per garantire il successo del processo.

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