PIGNORAMENTO IMMOBILIARE E RIFORMA CARTABIA

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La Riforma Cartabia, approvata con il decreto legislativo n. 149 del 10 ottobre 2022,ha apportato diverse modifiche al codice di procedura civile per adeguarlo alle esigenze attuali, con particolare attenzione al processo esecutivo e alle norme relative al pignoramento immobiliare.

La procedura di pignoramento immobiliare ha recepito gli aggiornamenti sia alle norme generali sull’espropriazione forzata, sia alle norme specifiche sull’espropriazione immobiliare.

Le principali novità introdotte dalla Riforma Cartabia riguardano i seguenti aspetti:

  1. Norme generali sul processo esecutivo
  1. Norme specifiche sul processo esecutivo immobiliare

Processo esecutivo: Novità sulla formulazione del titolo esecutivo e ricerca telematica dei beni

Titolo esecutivo semplificato:

Prima della riforma, il titolo esecutivo richiedeva una formula esecutiva specifica. Tuttavia, con le recenti modifiche, il titolo esecutivo viene rilasciato in copia attestata conforme all’originale, a meno che la legge non preveda diversamente. Ciò semplifica notevolmente il processo, eliminando la necessità di una formula esecutiva formale.

Fascicolo dell’esecuzione:

Un’altra modifica significativa riguarda il fascicolo dell’esecuzione. Il cancelliere ora crea un fascicolo telematico per ogni procedimento d’espropriazione, in cui vengono inseriti tutti gli atti pertinenti compiuti dal giudice, dal cancelliere e dall’ufficiale giudiziario. Inoltre, il creditore è tenuto a presentare l’originale del titolo esecutivo o una copia autenticata dal cancelliere o da un altro pubblico ufficiale autorizzato, su richiesta del giudice.

Ricerca telematica dei beni semplificata:

La ricerca telematica dei beni da pignorare ha subito importanti modifiche. Prima della riforma, il creditore doveva ottenere un’autorizzazione preventiva dal Presidente del Tribunale per effettuare la ricerca. Tuttavia, le nuove disposizioni consentono al creditore di presentare direttamente un’istanza all’ufficiale giudiziario per avviare la ricerca dei beni. L’autorizzazione del Presidente del Tribunale rimane necessaria solo se il creditore richiede di individuare i beni prima di notificare il precetto al debitore e vi è il rischio di ritardo nell’esecuzione.

Sospensione del termine di efficacia del precetto:

Una delle novità più rilevanti riguarda la sospensione del termine di efficacia del precetto. Con l’introduzione della ricerca telematica dei beni, il termine di efficacia del precetto viene sospeso dalla presentazione dell’istanza di ricerca fino alla comunicazione dell’ufficiale giudiziario riguardante l’esecuzione, il rigetto dell’istanza o l’eventuale mancanza di presupposti per la ricerca stessa. Questa modifica protegge gli interessi del creditore, evitando che il termine di efficacia del precetto scada prima che la ricerca dei beni sia stata completata.

Conclusione:

Le recenti modifiche al processo esecutivo hanno introdotto importanti novità che semplificano e accelerano il procedimento. La formulazione del titolo esecutivo è stata semplificata, richiedendo solo una copia attestata conforme all’originale. Inoltre, la ricerca telematica dei beni da pignorare è stata semplificata, consentendo al creditore di presentare direttamente un’istanza all’ufficiale giudiziario. La sospensione del termine di efficacia del precetto garantisce che il creditore abbia il tempo necessario per completare la ricerca senza compromettere i propri interessi. Queste novità rappresentano un passo avanti nel rendere il processo esecutivo più efficiente e accessibile per tutte le parti coinvolte.

Espropriazione forzata immobiliare: novità e semplificazioni introdotte dalla Riforma Cartabia

Introduzione

L’espropriazione forzata immobiliare è un processo legale complesso che coinvolge la vendita coattiva di un immobile al fine di soddisfare un credito esecutivo. Per semplificare, alleggerire e velocizzare questa procedura, è stata introdotta la Riforma Cartabia, che ha apportato significative novità ed istituti.

Custodia dei beni pignorati

Uno dei primi cambiamenti introdotti dalla Riforma riguarda la custodia dei beni pignorati. Secondo la nuova disciplina, il giudice dell’esecuzione nomina un custode giudiziario tra i professionisti delegati o l’IVG. Questo ha lo scopo di semplificare la procedura di liberazione dell’immobile pignorato, garantendo una gestione adeguata dei beni.

Termini per il deposito della documentazione ipocatastale

La Riforma ha ridotto i termini per il deposito della documentazione ipocatastale. Prima delle modifiche, ogni termine era di 60 giorni. Tuttavia, per i pignoramenti successivi al 28 febbraio 2023, i creditori devono rispettare termini ridotti a 45 giorni ciascuno. Questo adeguamento mira a velocizzare la procedura esecutiva, consentendo un rapido avanzamento del processo.

Introduzione della vendita diretta

La Riforma Cartabia ha introdotto un nuovo strumento chiamato “vendita diretta”. Questo meccanismo mira ad accelerare la liquidazione del bene pignorato con la collaborazione del debitore esecutato. Il debitore può presentare un’istanza di vendita diretta, allegando un’offerta di acquisto e una cauzione. Il giudice dell’esecuzione può accettare l’istanza e procedere all’aggiudicazione dell’immobile. La vendita diretta rappresenta una novità significativa che potrebbe velocizzare la procedura esecutiva. Questa velocizzazione del processo potrebbe essere solamente teorica infatti esiste una regola bene precisa nella riforma Cartabia: l’offerta deve essere pari al valore di perizia.

Per spiegare il minimo impatto che, secondo noi, avrà questa norma, facciamo queste considerazioni:

  • spesso le perizie non corrispondono al reale valore di mercato del bene perché lo valutano in eccesso
  • l’acquirente potrebbe avere maggior interesse a partecipare all’asta perché potrebbe aggiudicarselo al 75% del valore del base d’asta
  • il debitore non cancellerà in automatico i propri debiti se questi ammontano ad una cifra superiore al valore di perizia

Se veramente il debitore vuole risolvere il suo problema di debiti con la vendita della casa pignorata può trovare altre soluzioni come, ad esempio, il saldo e stralcio. Abbiamo parlato in maniera approfondita di questo tema, di seguito l’articolo: saldo e stralcio.

Modifiche alla figura del professionista delegato alle operazioni di vendita

La Riforma ha apportato modifiche alla figura del professionista delegato alle operazioni di vendita. Questo professionista svolge un ruolo chiave nell’intera procedura di vendita coattiva. La normativa è stata aggiornata per adattarsi alle nuove disposizioni introdotte dalla Riforma e garantire maggiore celerità e trasparenza. Le modifiche includono criteri e regole per l’iscrizione, la conferma, la sospensione e la cancellazione dei professionisti delegati.

Ricorso al giudice dell’esecuzione

La Riforma ha introdotto uno strumento di tutela per le parti interessate che desiderano contestare gli atti compiuti dal professionista delegato o il decreto emesso dal G.E. per risolvere controversie o difficoltà durante le operazioni di vendita. Le parti possono presentare un ricorso al giudice dell’esecuzione entro un termine di venti giorni dal compimento dell’atto o dalla sua conoscenza. Questo meccanismo di ricorso garantisce un’adeguata protezione dei diritti e delle ragioni delle parti coinvolte.

Distribuzione della somma ricavata

La Riforma interviene anche sulla formazione del progetto di distribuzione della somma ricavata dalla vendita dell’immobile. Il professionista delegato, in conformità alle direttive stabilite dal giudice, prepara il progetto di distribuzione. Dopo l’approvazione o l’accordo tra i creditori, il professionista delegato ne da atto nel processo verbale ed ordina il pagamento. In caso di contestazioni, il G.E. provvede sulla base delle disposizioni dell’art. 512 cpc.

Conclusione

La Riforma Cartabia ha apportato importanti novità e semplificazioni nell’espropriazione forzata immobiliare. Le modifiche riguardano la custodia dei beni pignorati, i termini per il deposito della documentazione, l’introduzione della vendita diretta, le modifiche alla figura del professionista delegato, il ricorso al giudice dell’esecuzione e la distribuzione della somma ricavata. Queste modifiche mirano a rendere la procedura più rapida ed efficiente, garantendo al contempo una tutela adeguata per tutte le parti coinvolte.

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